La cartolina pubblicitaria databile al 1933 e realizzata da un illustratore rimasto anonimo, accosta volutamente, nell’inconfondibile tratto dal gusto Déco, la confezione del sale alla figura del cuoco: tre chef sono intenti a portare in cucina pietanze e piatti preparati con il Sale Niveo di Salsomaggiore, la cui confezione spicca in primo piano.
Nomina sunt consequentia rerum» dicevano gli antichi nella convinzione che i nomi recassero in sé l’essenza o le qualità di ciò a cui si riferiscono. E quel “niveo” correttamente descrive le caratteristiche di un sale davvero particolare…
Il Sale Niveo di Salsomaggiore si produce estraendo dalle profondità della terra, ad oltre 700 metri, l’acqua madre di un mare primordiale intrappolato fra le pieghe geologiche e spruzzandola su rulli di metallo incandescente. Ciò che precipita è bianchissimo e ha la consistenza finissima, soffice e impalpabile dei fiocchi di neve, come quelli si liquefa in un istante, ma, a differenza della neve, ha una sapidità sorprendete e priva di retrogusto amaro. Un sale “dolce” dalle peculiarità uniche, che giocò un ruolo determinante nella nascita e nello sviluppo della Food Valley e nella produzione del formaggio Parmigiano Reggiano e dei salumi parmensi.
La locandina pubblicitaria, affianca alla confezione dei Monopoli di Stato, di chiaro gusto Liberty, una grafica dal lettering e dai forti richiami Déco. Con questo nome si indica quella corrente artistica, nata a Parigi intorno al 1910, che coinvolse, oltre alla pittura, le arti decorative, l’architettura, le arti visive, la moda e l’artigianato. Il nuovo stile, abbandonate le sinuosità naturalistiche del Liberty, predilige forme geometriche essenziali ed eleganti, sintetiche ed aerodinamiche, turgide ed opulente.