L’antica festa crudele nei versi di un parmigiano del cinquecento

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Immagini di Gigi Montali

Pomponio Torelli (1539-1608), Conte di Montechiarugolo, diplomatico alle dipendenze del Duca Farnese, fu soprattutto letterato di valore: compose liriche, prose e tragedie ed è considerato il più importante tragediografo italiano della fine del Cinquecento, anticipatore della commedia del XVIII secolo.

Fra i suoi scritti, questa straordinaria descrizione della “Antica festa crudele”, la maialatura che tutti gli anni permetteva di ricavare, dalle carni dei maiali, i salumi essenziali per la sopravvivenza delle famiglie contadine.

Il testo, redatto in latino, è qui proposto nella impareggiabile traduzione di Giorgio Cusatelli (1930-2007).

 

«Si butti legna al fuoco.

Già trascinano il porco che grugnisce

Invano ed il colpo mortale

Accoglie in cuore e vomita la vita.

Le setole cadranno

Con l’acqua calda – vedi com’e candido? –

E tosto del sangue vermiglio

Si riempirà il flessibile budello.

Tu prepara le spezie

Ed il pepe e gli aromi forestieri

E fa venir qui le ragazze,

che smettano le solite faccende.

Si cingano il grembiule

Ed incominci l’opera festosa.

Appenda la prima i prosciutti

E un’altra sparga il sale sulle carni

E si riponga il lardo

E il fegato si avvolga nella rete

Ed empia un gran fuoco spavaldo

Di fumo e d’allegria tutta la casa.

Per me riserba i ciccioli,

a quel profumo ghiotto la vicina

– soltanto che un poco l’annusi –

trangugerà invidiosa l’acquolina.

Intanto si banchetti,

si beva spensierati il vino nuovo,

né manchi un amore leggiadro,

finché le membra non invada il sonno».

Pomponio Torelli, Ad Pholoen, traduzione dal latino di Giorgio Cusatelli.

Gigi Montali

Le foto che accompagnano questo testo sono state scattate dal fotografo Gigi Montali.

Fotografo freelance, Montali si dedica da oltre trent’anni al reportage e al paesaggio. Fondatore del gruppo fotografico Color’s Light Colorno, con il quale organizza dal 2010 il festival di fotografia Colorno Photo Life, Montali è parmigiano di nascita ma gli piace definirsi cittadino del mondo.

Montali è un fotografo innamorato dell’umanità, della semplicità dello stare al mondo nonostante le situazioni a volte faticose che registra nei suoi scatti: sa catturare i valori che costruiscono le comunità, i gesti e le storie che caratterizzano la vita dell’uomo. Ciò rende il suo soggetto d’elezione – l’essere umano nelle sue varie attività quotidiane – se non un eroe, un assoluto protagonista.

Ha al suo attivo numerose esposizioni e ha pubblicato una serie di libri fotografici, fra questi ricordiamo: Alla ricerca di Parma (Tecnografica x AIRC, 2009), Po Lungo il fiume (Sometti, 2015) e Tracce di Blues (Artigrafiche Parma 2017).

www.gigimontali.it