Nella stagione fredda, da novembre a febbraio, con l’unica eccezione del 17 gennaio, festa di S. Antonio abate, ancor oggi assai venerato in campagna e che ha come attributo iconografico il porcello, il norcino si recava al domicilio del proprietario del maiale, munito della sporta con gli arnesi di lavoro: stiletto (coradór), coltelli, mannaia, raschietti, uncini. Nella nostra zona l’uccisione avveniva solitamente mediante una fulminea stilettata al cuore, altrove con la recisione della giugulare.
Corredo da norcino ambulante. Lagrimone di Tizzano Val Parma; brattee di mais (sporta), ferro e legno (coltelleria); circa 1930.