Di Giancarlo Gonizzi
La locandina pubblicitaria disegnata nell’ottobre del 1929 dall’illustratore Carlo Gnesi, di cui non abbiamo reperito notizie biografiche, accosta volutamente, nell’inconfondibile tratto dal gusto Déco, la confezione del sale alla neve che fiocca sulle scintillanti vette montane dello sfondo.
«Nomina sunt consequentia rerum» dicevano gli antichi nella convinzione che i nomi recassero in sé l’essenza o le qualità di ciò a cui si riferiscono. E quel “niveo” correttamente descrive le caratteristiche di un sale davvero particolare, che si produce estraendo dalle profondità della terra, ad oltre 700 metri, l’acqua madre di un mare primordiale intrappolato fra le pieghe geologiche e spruzzandola su rulli di metallo incandescente. Ciò che precipita è bianchissimo e ha la consistenza finissima, soffice e impalpabile dei fiocchi di neve, come quelli si liquefa in un istante, ma, a differenza della neve, ha una sapidità sorprendete e priva di retrogusto amaro. Un sale “dolce” dalle peculiarità uniche, che giocò un ruolo determinante nella nascita e nello sviluppo della Food Valley e nella produzione del formaggio Parmigiano Reggiano e dei salumi parmensi.
La locandina pubblicitaria, affianca alla confezione dei Monopoli di Stato, di chiaro gusto Liberty, ad una grafica dai forti richiami all’Art Déco. Con questo nome si indica quella corrente artistica, nata a Parigi intorno al 1910, che coinvolse, oltre alla pittura, le arti decorative, l’architettura, le arti visive, la moda e l’artigianato. Il nuovo stile, abbandonate le sinuosità naturalistiche del Liberty, predilige forme geometriche essenziali ed eleganti, sintetiche ed aerodinamiche, turgide ed opulente, che traspaiono anche nelle candide cime imbiancate di neve del manifesto di Salsomaggiore.
Locandina di Carlo Gnesi del 1929 per il Sale Niveo da tavola di Salsomaggiore Terme (Langhirano, Museo del Prosciutto).